Cos'è un dialetto? (linguistica)
Introduzione
Con il termine "dialetto" (dal greco "διαλέγομαι", ovvero "conversare"), si fa riferimento a quelle varietà linguistiche parlate affianco ad una lingua maggiore, ossia quella ufficiale. I dialetti sono usati perlopiù in ambito informale. Il numero di parlanti è generalmente ristretto ad una determinata zona, nonostante ci siano casi in cui un dialetto è riuscito a diffondersi oltre i propri confini socio-linguistici. Un buon esempio ne è dato dal cinese cantonese.
Lingua o dialetto?
Il cinese cantonese può essere considerato un dialetto del cinese mandarino (dal portoghese "mandarim", ovvero "ministro"), quest' ultimo noto anche come 普通话 pǔtōnghuà (lingua comune). Il cantonese ha visto una grande diffusione in tutto il globo a séguito delle migrazioni dei cinesi provenienti dalla regione del 广东 guǎngdōng (ampio est), dove si parla appunto il cinese cantonese come lingua madre, mentre il cinese mandarino è impiegato come lingua ufficiale standard.
Ad ogni modo, nelle provincie autonome di Macao e Hong Kong il cinese cantonese ha un certo livello di ufficialità. La varietà propria di Hong Kong è ritenuta il modello di cantonese standard.
I dialetti generalmente non hanno un grande impiego in forma scritta, anche se i localismi degli ultimi tempi e le app di messaggistica ne hanno ampliato notevolmente l'uso. I dialetti hanno un impego letterario estremamente ristretto, se non del tutto assente, soprattutto in ambito scientifico, amministrativo ed informazionale. I dialetti non sono standardizzati e presentano moltissime sub-varietà, anche di città in città.
Opposte ai dialetti, le lingue ufficiali vedono in primo luogo la loro standardizzazione a livello nazionale (anche se non mancano limitate varietà regionali), ed il monopolio nell'istruzione, nella scienza, nelle comunicazioni ufficiali, nell'amministrazione e nella giustizia.